Amo la botanica. Amo i fiori, la natura e i paesaggi, e penso che siano soggetti meravigliosi per un'acquerellista. Così tante forme, così tante possibilità di creare qualcosa di unico! Per chi come me è innamorato dei colori e delle infinite sfumature che si possono comporre, a contrasto od in armonia, come una musica, il mondo dei fiori è una gioia senza fine.
Ma quello che faccio non è semplice illustrazione botanica. Non mi limito a riprodurre dei fiori: racconto storie. Quello che cerco nei fiori è personalità e un particolare atteggiamento che colpisca la mia fantasia. Così posso ritrarre un tulipano così bello ed imperioso da sembrare un imperatore (Vasilij significa appunto Imperatore, in russo), con petali come piume, pronto a volare fuori dal vaso che lo limita. Oppure posso interpretare la storia di un amore impossibile tra due clematis i cui colori tradiscono che vengono da “famiglie” diverse ed incompatibili, come in Montecchi e Capuleti, ma che nonostante questo crescono intrecciandosi una all’altra, in un movimento a spirale verso l'alto che suggerisce una speranza, una possibilità di una continuazione e un finale meno tragico di quello toccato a Romeo e Giulietta. Potete chiamarli ritratti botanici, se volete. Poesia con i petali. Narrazione di emozioni e attitudini, in forma di fiore. |
"Before landing"
2014
"I guardiani"
2014
"Learning to Fly 2.0"
2013
"Learning to Fly"
2013
"Madre e figlia"
2012
"Montecchi e Capuleti"
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"Basilico Messicano"
2012
Mi fu venduto come basilico messicano, anche se adesso che ho avuto occasione di coltivare il basilito tailandese sacro non sono sicura che lo fosse. Sicuramente era molto diverso dal nostro tradizionale basilico genovese, sia per i profumi (intensamente speziati dove il nostro basilico invece è dolce) sia per i fiori e i rami di un atipico colore tra l'amaranto e il magenta. Mi affascinava anche la grande lunghezza delle spighe fiorite, ed il fatto che man mano che i fiori appassivano e i petali cadevano anche i colori cambiassero, passando dalla freschezza delle tonalità rossastre ad un asciutto giallo/verde. Ho voluto creare una composizione dove pochi colori potessero creare un'armonia. I verdi, i magenta ed un tocco di giallo, ed il bianco ad attenuare il contrasto tra loro, a sua volta legato ai verdi tramite lo sfumare degli arbusti nei piani più profondi. La foto non rende l'idea, ma una volta incorniciato il vetro ha reso impossibile eseguirne una migliore. Siete invitati ad ammirarlo dal vivo ad una delle mie esposizioni, comunque, a sarei curiosa di sentire il vostro parere. |
"Vasilij"
2012
A Natale 2011 mi sono stati regalari dei bulbi di tulipano pappagallo che ho proceduto subito ad interrare, un po' dubbiosa che fosse già troppo tardi. Non lo era: i bulbi sono cresciuti splendidamente e hanno prodotto i tulipani più belli che io abbia mai visto. I petali non erano semplicememte increspati, ma sembravano delle vere e proprie piume. Inoltre il colore rosso sgargiante li rendeva estrememente appariscenti. Uno dei tulipani era talmente bello, alto e regale da sembrare un imperatore. Soprattutto quando, superato il momento culmine della fioritura, il colore rosso dei fiori ha assunto una sfumatura gialla che ricordava il colore dell'oro. E mi ha ispirato per questo acquerello che rappresenta l'orgoglio della bellezza (Vasilij in russo significa imperatore), con il fondo scuro che dona il massimo contrasto alla magnificenza dei suoi colori regali. Nello stesso tempo quelle ali colorate sembravano pronte a spiccare il volo, e l'aspirazione del calice che vorrebbe volare via è rappresentata dalla tensione del fiore che sembra quasi sfilarsi dal vaso per librarsi nella luce che è la sua natura, ora che non ha più le radici a trattenerlo a terra. |
"Una promessa di Primavera"
2011
Per quanto riguarda l'acquerello sono un'autodidatta. Quando ho cominciato a dipingere ho fatto tutti gli errori possibili, rovinando molte belle opere per ingenuità, eccesso di sovrapposizioni di colore, o per voler sistemare ancora un'altro, ennesimo, dettaglio (e rovinando tutto). Poi questo bulbo di narciso mi ha ispirato. Dopo un gelido gennaio le sue tenere foglie verdi annunciavano finalmente l'arrivo della primavera. Un primo piccolo, tangibile segno del risveglio, e di tempi migliori. Anche se la tecnica è discutibile mi piace il contrasto tra le foglie vivide e il bulbo dai colori caldi ed intensi, e il fondo che invece ha colori ancora invernali e freddi. |